domenica 12 gennaio 2014

Un catamarano origami

L’obiettivo che mi prefiggo è:

   1) Di progettare e costruire un trimarano che possa competere in velocità e manovrabilità con le altre barche di Classe ma che possa essere costruito e montato da chiunque
2) Di non fare uso di resina epossidica, ne  costringere il costruttore ad ore snervanti di levigatura e verniciatura.
3) Di costruire un’ imbarcazione con un peso nella media delle barche già esistenti e che possa essere caricata sul portabagagli di un auto.
4) Che occupi pochissimo spazio in modo tale che possa essere riposta anche in un angolo di un appartamento.
5)  Di consentire il  trasporto di due trimarani su una stessa auto. 

RICERCA

Ho sviluppato in questi ultimi due anni una ricerca su materiali anche inusuali per il mondo della nautica. Ho individuato nel DIBOND, registrato da Alcan Composities, il materiale adatto al mio scopo. Si tratta di  un sandwich composto da un’anima di polietilene e da una  pelle in alluminio da 0.30mm. Le lastre in Dibond sono adatte a resistere agli agenti atmosferici più aggressivi delle nostre città e vengono utilizzate  per rivestire le facciate degli edifici e nella cartellonistica pubblicitaria.La caratteristica più innovativa di questo prodotto consiste nella possibilità di creare facilmente delle cerniere senza soluzione di continuità all’interno del pannello: infatti basta incidere e asportare o fresare la superficie in alluminio in entrambe le facce per mettere a nudo 


  

l’anima in polietilene


 
















Questa si dimostra adattissima ad essere piegata migliaia di volte ( prove fatte personalmente su campioni di 2mm. 




      
 
GLI SCAFI
Il multiscafo è già una tipologia di barca  pieghevole. Nasce con l’idea dell’assemblaggio di più parti. Più elementi piccoli e leggeri che montati danno come risultato un oggetto stabile
e veloce.
Mi sono posto la domanda se si poteva andare oltre! Non per semplice sfida, ma per effettiva necessità. Realizzando  delle pieghe sulla chiglia e sulla coperta è possibile creare uno scafo che 

da chiuso ha uno spessore inferiore a 5cm.




   
 
In questa struttura non è previsto l’inserimento di paratie, correnti o altri elementi tradizionali. Per irrigidire viene gonfiata all’interno una camera d’aria della stessa forma dello scafo.
In questo modo si ottengono due risultati:
1)La pressione della camera d’aria tiene in forma le sagome che a loro volta proteggono la camera d’aria.
2)La camera d’aria interna garantisce  l’impermeabilità ed inaffondabilità dello scafo




 
 
FASTWO:
E’ un trimarano di 305cm di lunghezza che si ricava dal taglio al laser di sagome disegnate con un programma CAD 2d . Le sagome occupano al meglio lo spazio all’interno dei pannelli in Dibond 

(150cm x 305cm) 

  



Il prezzo di 28,00 €/mq è particolarmente conveniente se si considera che il foglio è già impermeabile e verniciato nel colore RAL che si desidera. Può, a scelta, anche essere decorato con metodo serigrafico o con sovrapposizione di pellicola. Ha un peso di 2090gr/mq (spessore da 2 mm): più pesante del compensato. Calcolando che in una deriva tradizionale dobbiamo sommare alle fiancate in legno il tessuto di vetro , la resina, lo stucco, il fondo, la vernice e le strutture di irrigidimento interne, infine si arriva facilmente ad un peso analogo.
Le sagome si incollano “a secco”, con nastro biadesivo della 3M, tenendole a registro mediante viti inserite in fori praticati prima della stesura del nastro




Sfilando la pellicola protettiva del biadesivo mentre le sagome sono sovrapposte e in posizione si ottiene la perfetta giunzione delle stesse e la perfetta impermeabilità del giunto.




  

 
Successivamente tali fori saranno utili per i rivetti in alluminio ma probabilmente in futuro saranno sostituiti da un profilo ad “U” in alluminio che avrà la doppia funzione di assicurare la perfetta unione tra le parti, la impermeabilità e soprattutto diminuirà l’attrito superficiale dell’acqua 
nell’opera viva .



 
 
PARTICOLARI
 
1) Si utilizzano le proprietà del Dibond per costruire una cassa del timone con cerniera incorporata escludendo  l’utilizzo di agugliotti e femminelle



.

2) L’albero sostenuto da strallo e sartie poggia sulla coperta e scarica le tensioni su un elemento rettangolare e sulle fiancate




3) gli specchi di poppa degli amas si piegano e devono essere attualmente chiusi con viti ma si stà provvedendo ad un disegno nuovo con un “dritto” di poppa





I pannelli vengono tagliati con la fresa a controllo numerico.




Prove di “schiacciamento” con il modellino degli scafi 


   

   











Il modellino prima versione con la traversa scatolata e pieghevole 
in dibond

























Viene passato il primer per la successiva adesione del biadesivo della 3M
















Varie fasi del montaggio delle sagome

      

Vengono incollati i listelli in legno alle fiancate dello scafo centrale. Si vede la coperta pieghevole dall’interno. Successivamente verrà incollata la sagoma della chiglia sui listelli.

Nello scafo centrale, avendo inserito la cassa della deriva, è possibile piegare lo scafo soltanto in coperta.
Si prova ad incollare un amas



Come si piegano gli amas (notare da chiuso lo scafo può essere portato in spalla)


       

Il varo e regata a Cernobbio



         







mercoledì 24 luglio 2013

Cantine lontane sottoscala e resine

Sono cittadino della più bella cantina del mondo. Una cantina dove c'è fresco, ma qualche volta anche caldo, che non bara mai, piccola e dalle quattro pareti, dove la vita scorre tra una laminazione e un'altra. In questa stanza piccolissima, senza vento, con poca luce, ma tanta pace, non c'è alcun Grande Capo che Mario Falci.

martedì 23 luglio 2013

Ode alla creazione

Buonanotte miei prodi!
Stasera sono particolarmente produttivo, quindi approfittatene per immergervi in un nuovo, freschissimo mondo: quello della nautica e... della sperimentazione nautica!
Ecco  a voi la mia ultima creazione:

Per verificare la reazione del pubblico, ho pubblicato tutte le informazioni, compreso un indovinello, su questa strana creazione all'interno di un forum ed ho chiesto ai lettori che cosa fosse l'oggetto della foto e del quesito, qui sotto pubblicato.
"Luce non crea,
Tappeto non batte,
Pur aiutato da Menabrea
dalla mente nacque,
o Creazione mea!
Tu, che in placide acque,
la speranza trasformi eterea
ed in Campione tramuti chiunque,
mentre supera l'ardua marea".
E vi voglio fare partecipi anche delle curiose risposte:
scandaglio ?
Distributore automatico di piadina alla spina e birra Menabrea senza illuminazione???
Remo ad elica
...Sembra che serva da invito per abbracciare ad esempio una bricola...
remo a bratto
Serve per infornare 2 pizze contemporaneamente...
forchetta speciale per gnocco fritto
serve per mescolare meglio i cocktail, ma per bicchieri mooooolto grandi.
serve a slacciare il costume alle donne che passano sul pontile
serve a calare lo squacquerone
Pescare i ricci
Un sistema per nutrire i pulcini delle anatre mentre la loro madre sta rosolando nel forno
Soluzione:
il sistema per come è strutturato consente al fluido di scorrere facilmente in un verso e meno in un altro (aprendosi le alette fino ad un certo punto perchè vengono poi trattenute da quella cimetta).
Per come è la userei a poppa come sistema propulsivo opportunamente fatto passare in una sorta di golfare in cui farlo scorrere pompando. Così facendo, in caso di mare calmo e vento assente potremmo far muovere comunque la barca senza motore. L'ho provata domenica scorsa su una piroga di 5 metri con 2 bambini e 2 adulti (compreso me a bordo) e funzionava perfettamente. Abbiamo fatto un bel giretto sulle calme acque dell'idroscalo di Milano comportandosi bene sia come capacità propulsiva che evolutiva.
Sono soddisfatto perchè è semplice e facile da costruire. Il materiale è il Dibond, un sandwich con pelli in alluminio e anima in gomma. Le strisce che fanno da cerniera sono realizzate semplicemente asportando due strisce di alluminio mettendo in evidenza l'interno in gomma che si piega infinite volte. Ho avuto bisogno di inventarla perchè sul mio trimarano non riuscivo ad usare le pagaie per rientrare in assenza di vento avendo l'ostacolo dei trampolini. La cosa curiosa è che se si usano contemporaneamente due remi come questi messi uno a dritta e uno a sinistra sulle fiancate verso poppa si può spingere una barca assumendo una postura che ricorda uno sciatore di fondo.
Inventare un oggetto che è sempre rimasto uguale per migliaia di anni non è facile e quindi sono particolarmente orgoglioso.
Mi sono ispirato al movimento che fa il polipo o la medusa.
Grazie per la paziente attenzione nel leggere risposte sempre più strampalate e spero di avervi interessato facendovi conoscere  qualcosa di nuovo, che, ai giorni nostri, è  già una grande cosa.
A presto,
Mario

Si parte! Issiamo le vele

Cari amici velisti,
mi chiamo Mario Falci, un architetto con la passione per la nautica.
In questo blog ho intenzione di farvi divertire illustrandovi tutti i segreti delle mie nuove invenzioni e scoperte in campo velico, ma soprattutto di farvi appassionare alla vela che, a mio parere, più che uno sport, è uno stile di vita, scuola di pazienza che tutti dovrebbero frequentare almeno una volta nella vita.
Insomma, cercherò di unire le tecniche di navigazione con quelle di costruzione, altrettanto fondamentali, aggiungendo alcune curiosità sui lupi di mare e un pizzico di brio, tanto per accrescere la vostra conoscenza senza annoiarvi troppo.
Allora concedevi un tuffo nello sport, pardon stile di vita, della vela, che, con questo caldo, non vi farà di certo male!
Arrivederci al prossimo post,
 Mario Falci